Non è facile fare la storia della geografia perché probabilmente l’uomo l’ha sempre applicata e praticata anche quando non sapeva potesse essere una scienza e mappe e carte non esistevano ancora. Perché l’uomo si è sempre spostato e spostandosi scopriva posti nuovi, orientandosi e scoprendo nuova fauna, nuova flora e altro ancora. Oggi sembra impossibile poter vivere e spostarsi senza il navigatore sul cellulare, eppure una volta se andava bene si seguiva la stella polare. Tempi che cambiano, innovazioni che avanzano e che hanno rivoluzionato diversi settori, come quello della stampa che, grazie a Internet e al digitale, ha permesso a tutti di accedere a servizi rapidi e innovativi. SI pensi ad esempio a quello che si può stampare utilizzando i servizi di stampa online: oggi un planisfero, volendo, potrebbe essere stampato in sottobicchieri personalizzati.
Sono stati gli antichi Egizi a sfornare i primi geografi, mentre si deve ai greci il nome della scienza e anche la sua diffusione in Occidente.. In particolare fu Eratostene – matematico astronomo, poeta e filologo oltre che geografo noto per aver concepito il metodo matematico trigono-geometrico – a introdurre in Occidente l’uso delle coordinate sferiche, ossia latitudine e longitudine, per collocare le località geografiche. Sul solco di Eratostene si pone Ipparco di Nicea che ebbe l’intuizione di utilizzare metodi astronomici proprio per calcolare le longitudini.
Pomponio Mela è considerato il primo geografo dell’area latina. In particolare l’astronomo e astrologo Tolomeo riprese le tecniche matematiche applicate alla geografia ideate da Eratostene, la cosiddetta geografia matematica.
Nel Medioevo si ritagliano una posizione privilegiata nell’ambito dello studio delle scienze geografiche gli Arabi che riescono a dare vita a opere considerate di estrema qualità come “Il libro del Re Ruggero” di Idrisi, senza dimenticare personaggi del calibro di Ibn Battuta e Ibn Khaldun.
Dobbiamo aspettare l’Ottocento per parlare della Geografia Moderna. In questo periodo si fanno strada nomi del calibro dei tedeschi Alexander von Humboldt e Carl Ritter. Ben presto la geografia diviene disciplina universitaria nelle Università di Parigi e Berlino.